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VET System

In Europa, l’espressione VET comprende tutti i percorsi formativi professionalizzanti (ovvero che terminano con titoli riconoscibili e quindi spendibili per l’ingresso nel mercato del lavoro e delle professioni) e corrisponde con il nostro sistema di Istruzione e formazione professionale.

La formazione è al centro dell’attenzione dell’Unione Europea già da tempo: nel 2000, in seguito al Consiglio Europeo di Lisbona, si afferma “l’impegno volto ad assicurare ai giovani l’acquisizione, entro il diciottesimo anno di età, di una qualifica professionale

Il 24 novembre 2020 il Consiglio dell’Unione Europea adotta una raccomandazione per la formazione professionale, per la competitività sostenibile, l’equità sociale e la resilienza, sottolinenando ancora una volta l’importanza dell’agilità della formazione, per adattarsi alle esigenze del mercato del lavoro, e della qualità dell’apprendimento, sia per giovani che per adulti.

L’orientamento scolastico, nella sua accezione più ampia funzionalmente diretto ad un esito occupazionale, è un aspetto strategico anche per l’Agenda 2030, che ha tra i suoi obiettivi quello di assicurarsi che tutti i ragazzi completino l’istruzione efficacemente.

Prima di approfondire il sistema VET in Italia, proviamo ad individuarne alcuni aspetti caratteristici:

vocazione: permettere ai giovani di scegliere il cammino formativo più conforme alle proprie attitudini, assicura una spiccata e maggiore motivazione;

progressività: i percorsi non rappresentano opzioni “chiuse”, ma sono collocati dentro un processo di continuità verticale;

educazione e training: acquisizione di competenze “pratiche” trasversali e trasferibili in più settori, unitamente alla formazione del senso civico;

– strumenti di integrazione sociale.

Si è soliti distinguere due “rami” all’interno del sistema VET:

1) istruzione professionale iniziale (I-VET): solitamente svolta prima dell’avvio dell’attività lavorativa. Si svolge prevalentemente in ambito scolastico o in centri di formazione e azienda, a seconda dei sistemi di istruzione adottati dai vari Paesi dell’UE.

2) formazione continua (C-VET): si svolge dopo l’istruzione iniziale o dopo l’inizio della vita lavorativa e mira a migliorare le competenze, aiutare i cittadini ad acquisire nuove competenze, riqualificare e promuovere il loro sviluppo personale e professionale.

In Italia, terminato il primo ciclo di istruzione, che generalmente si conclude all’età di 14 anni, si accede all’istruzione secondaria di II grado e post secondaria, che si articolano in:


Programmi quinquennali

Includono gli ultimi due anni di scuola dell’obbligo e prevedono tre anni di:

  • istruzione liceale.
  • istruzione tecnica per acquisire conoscenze, capacità e competenze per lo svolgimento delle professioni tecnico-amministrative.
  • istruzione professionale per una preparazione sia teorica che pratica per lo svolgimento di qualificate figure professionali in settori produttivi di interesse nazionale.

Programmi triennali e quadriennali

Potrebbero essere riconosciuti studi precedenti che influenzano la durata del programma

b) percorsi di istruzione e formazione professionale organizzati dalle regioni (IFP)

c) apprendistato per la qualifica e il diploma professionale (dopo i 15 anni).

IFP – Istruzione e formazione professionale

Il Italia con il termine istruzione e formazione professionale si intendono percorsi specifici la cui formulazione rientra nella specifica competenza delle regioni e delle province autonome (IeFP).

L’IFP si rivolge a giovani ed adulti e può essere erogata da un istituto scolastico, da un’impresa o coniugare apprendimento scolastico e apprendistato.

Percorsi triennali e quadriennali di IeFP

La formazione è organizzata dalle regioni ed è finanziata dal Ministero del Lavoro.

Sviluppano competenze di base, trasversali e tecnico-professionali.

I percorsi sono strutturati in moduli.

Importanti le attività di formazione sul lavoro (soprattutto gli stage): vengono svolte sotto la supervisione di due tutor, uno facente capo al soggetto formatore, l’altro all’impresa.


Terminato questo secondo step, il sistema di istruzione italiano prevede un’alternativa alla formazione universitaria: la formazione tecnica superiore di livello post-secondario

Esistono due tipologie di percorso:

I programmi si articolano in 20 aree di specializzazione a livello nazionale, con possibilità di articolazione locale, e prevedono un stage obbligatorio pari al 30% del carico di lavoro totale. I percorsi coinvolgono almeno quattro soggetti formativi: una scuola, un centro di formazione professionale, un’università e un’azienda.

Coprono 29 profili professionali nazionali e formano in sei aree tecnologiche che sono considerate strategiche per lo sviluppo del paese. Sono ammessi giovani e adulti in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore. Almeno il 50% della formazione deve essere erogata da soggetti del mondo del lavoro e delle professioni.

L’offerta varia da regione a regione e i percorsi sono organizzati sulla base di piani territoriali adottati ogni tre anni.


Apprendistato

Fra i percorsi di IFP disponibili c’è anche l’apprendistato per la qualifica e il diploma professionale un contratto di lavoro che affianca alla formazione in aula quella sul lavoro e che ha una durata di 3 anni (qualifica professionale) o 4 anni (diploma professionale). L’accesso a questa formula ibrida contrattuale richiede l’età minima di 15 anni.


Al di fuori del sistema di istruzione …

La formazione degli adulti occupati o che hanno perso il lavoro e sono alla ricerca di nuova occupazione, è affidata alla Formazione professionale continua (CVT). La finalità è migliorare le competenze o acquisire nuove qualifiche, secondo gli obiettivi stabiliti dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in accordo con quanto delineato dalle Raccomandazioni europee.

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