Capitolo XVI
La Gancia
La Gancia, la Kalsa e Via Alloro: evoluzione di un’arteria stradale e del suo quartiere
Ritorniamo sui nostri passi. Via Alloro e la Gancia. Molte delle strade di quel quartiere, la Calza (Kalsa), prendevano nome da qualcosa, qui fu da un grande alloro distrutto nel 1704 per costruirci. È, via Alloro, il primo asse longitudinale che venne a costituirsi già in epoca araba. Era una bella infilata di palazzi medievali allungati in libera simmetria. Sul suo marciapiede ambirono costruire, molti nobili e borghesi, le loro magioni. Come sempre succede tutto finì e tutto decadde, la borghesia e tutto il resto si trasferì in quartieri più ariosi e qui ci finì la plebe.
Via Alloro: il degrado, le bombe e l’Hotel Patria
Le numerose e inutili bombe dell’ultima guerra aiutarono molto a degradarlo, fu completamente sfigurato… ed è rimasto in gran parte ancora così dopo 80 anni. Al n 104 c’è lo sgangherato e rugginoso residuo di un albergo del 1891, danneggiato dai bombardamenti è ancora lì. L’Hotel Patria sembra sia dell’Università e dovrebbe essere adibito ad alloggi, mais rien ne bouge.
La Gancia: l’approdo dei francescani in città
Sulla stessa strada, dopo un lungo cumulo di ruderi e il meraviglioso palazzo Abatellis (o Patelli), c’è la gancia francescana. …e anche per loro fu una storia di lentezze. Arrivare in città per i francescani fu molto difficile, ci provarono varie volte nei secoli, anche se S. Antonio li trovò in Sicilia quando vi naufragò dal Marocco e S. Francesco era vivo… La prima volta li cacciò l’imperatore Federico, nemico del Papa, poi i nobili e l’alto clero con a capo l’arcivescovo: non li volevano, non piaceva loro quella insistenza sulla povertà di vita e la paura di perdere i privilegi. Finalmente ce la fecero, ma all’inizio dovettero rimanere fuori città, in un gancia appunto, un ospizio per i loro poveri, ammalati e per coloro che avessero affari in città.
La Chiesa di Santa Maria degli Angeli La Gancia e la Tomba degli Inquisitori: qui riposa eternamente chi tormentò altri in vita
La Chiesa della Gancia non ha più molto a che fare con l’originario edificio, le originali strutture gotiche le fecero crollare i frati stessi con inconsulti lavori nella cripta.
Quello che desta la nostra attenzione è la cappella della Madonna di Guadalupe a destra dell’altar maggiore. Si cammina su tombe in lingua spagnola. Qui riposano (!) le potenti e sinistre autorità del Tribunale dell’Inquisizione di Sicilia. Qui giace Giovanni Lopez de Sisneros, Girolamo Arango, Giuseppe Luzan, Antonio Cotoner. Il primo, la cui lapide spicca, fu colui che fu ucciso dall’eretico La Matina “en el mismo exercitio de enquisitor” (lo strozzò da incatenato, si era avvicinato troppo!). Qui, tra pregiati marmi, tra i dipinti del Bongiovanni e gli stucchi del Serpotta, riposano coloro che per tanti anni tormentarono la storia della Sicilia. Qualche anno dopo l’esilio degli ebrei, si strinse la morsa dell’Inquisizione. Ferdinando il Cattolico, ne introdusse il tribunale che dal 1513 durò fino al 1752.
A centinaia uomini e donne sperimentarono la tortura, l’ingiusta carcerazione e la persecuzione, accusati di stregoneria, eresia, magia a volte senza alcuna prova ma colpevoli di tutto ciò che sembrava contrario al cattolicesimo, al Governo o al Sant’ Uffizio. Ora qui sono, in questa cappella destinata alla Fraternità Spagnola, gli inquisitori di Sicilia. Qui insieme alla propria figlia, fa loro ironica compagnia la signora Eleonora de Silva y La Seta che in vita ebbe scandalosamente tre mariti!
Navigatori cibernetici vi ricordiamo…
il nuovo appuntamento con le passeggiate di p. Jack: Meraviglie e curiosità – La Cattedrale di Palermo: scopriremo insieme bellezze e tesori dell’area monumentale. Sabato 29 aprile 2023 ore 9.30 sul Piano della Cattedrale. A presto!
E se ti sei perso i capitoli precedenti:
Capitoli XIV e XV – Giringiro per Palermo
10https://www.divento.org/articoli/i-racconti-di-p-jack-10 (prima parte)
11https://www.divento.org/articoli/i-racconti-di-p-jack-11 (seconda parte)