Capitolo XV
Giringiro per Palermo (Parte II)
Meraviglie e curiosità: La Cattedrale di Palermo
La Cattedrale di Palermo. Un primo interessante biglietto da visita ce lo offre il lapideo di benvenuto stampato su di una colonna del portico, è in arabo! Sono alcuni versetti del Corano! Questo portico apre alla chiesa. Si rimane stonati per il salto architettonico: è neo-barocca.
Per fortuna che subito a sinistra ci aspetta lo “Stupor mundi”, così era chiamato il nipote del Barbarossa, il figlio di Enrico VI, della Svevia degli Hohestaufen, Federico II.
Arrivati alle tombe reali si è colpiti dalla sindrome di Stendhal. All’entrata c’è una antica riproduzione della cattedrale che fa rimpiangere la bellezza sommersa dalle ricostruzioni.
Le tombe dei Re della Cattedrale di Palermo
La Cattedrale di Palermo non ha più nulla dell’antico Duomo, ma qui dorme l’imperatore Federico, il re Ruggero. Nel 1781 in una cappella della navata destra furono trasferiti i sovrani normanni e svevi. I regnanti del tempo mal sopportavano la loro ombra vicino all’altare. Dormono lì, in 4 maestosi sarcofagi di porfido rosso, coperti da baldacchini a sei colonne mosaicate, i grandi di Sicilia. Con loro riposano anche Costanza d’Altavilla, figlia di Ruggero, madre di Federico e moglie di Enrico VI (4° sacello) C’è anche la moglie di Federico, Costanza, la sua tomba murata è un’antica urna romana.
Sono splendida memoria di tempi di indipendenza e civiltà siciliana. I 4 avelli rimandano, nella tecnica di lavorazione, a monumenti analoghi della Roma imperiale. Per avere un’idea della opinione di sé stessi, ricordiamo che a Stambol (Istanbul) gli imperatori porfirogeniti avevano dovuto smettere di usarli perché di porfidi così non se ne trovavan più di tali volumi.
Nella ricognizione le salme, furono ritrovate con indosso i loro ricchi abiti regali. Nell’ultimo sarcofago giace Guglielmo duca di Atene. La tomba più notevole è quella di Federico, essa era probabilmente a Cefalù e scolpita per re Ruggero. Trasferita, non usata, a Palermo nel 1213. Il coperchio ha sei tondi che rappresentano: un Cristo pantocratore, una madonna con bambino e i simboli dei 4 evangelisti. L’arca poggia su due coppie di leoni di sintetica espressività.
Corredi funerari
Ai piedi di Costanza di Aragona fu trovata la sua corona imperiale, ora è in esposizione nel Tesoro. Federico fu trovato incoronato col capo poggiato su di un cuscino di cuoio, aveva accanto il globo, la spada, vestiva le tre tuniche dei suoi poteri imperiali. Nella sua tomba fu trovato, ospite ben conservato, il corpo di Pietro d’Aragona.
Nel visitare il tesoro si può restare incantati dalla sorprendente bellezza del diadema di Costanza, bello come non ce lo saremmo mai immaginato, di lì alzando gli occhi, passando per l’accesso alla torre si può vedere in alto uno spicchio di moschea con le sue caratteristiche che forme arabe.
La cripta
La cripta costruita successivamente alla Cattedrale gualteriana, ospita una serie di sarcofagi per la maggior parte di vescovi palermitani. Il più antico è di Gualtiero Offamiglio (1190), fondatore della Cattedrale. Sono quasi tutti pregevoli pezzi romani di marmo di Carrara e di Paros (Grecia) riadattati alla bisogna. Sembra di essere capitati in un museo d’arte romana… Alcuni sono di fattura squisita.
Lo gnomone
Last but not the least: c’è lo “gnomone” tracciato sul pavimento della Cattedrale in bella vista.Noi, abituati a guardare a livello telefonino, ci passiamo sopra ciechi, per i più ignoranti è “l’oroscopo”, per i segni zodiacali inseriti nel percorso. Non ha niente a che fare con gli gnomi, è: “un’asta verticale infissa nel suolo, la cui ombra proiettata dal sole segna l’ora locale su una scala graduata. Praticamente un orologio solare o meridiana.
A ritrovarci vs p Jack
E se ti sei perso l’episodio precedente: https://www.divento.org/articoli/i-racconti-di-p-jack-10